AYAS (Champoluc 1.568 m s.l.m. – Antagnod 1.709 m s.l.m.)

Al nome Ayas non corrisponde un abitato specifico. Prorpio per questo motivo è meglio conosciuto con il nome delle varie località che lo compongono. Ognuna di esse riserva ai turisti delle qualità che la contraddistinguono, e tutte insieme danno vita ad un'offerta turistica tra le più complete.

Ayas è soprattutto sport e divertimento. D'inverno infatti si può usufruire di un inesauribile carosello di piste da sci e di spettacolari fuoripista, di numerosi anelli per lo sci di fondo, di un pattinaggio, arrampicata su ghiaccio, passeggiate con racchette da neve… tutto ciò che nella vostra fantasia è correlato a ghiaccio e neve, compresi i caldi locali, le serate in musica ed allegria o un semplice buon bicchiere di vin brûlé.
D'estate il paesaggio si trasforma e il ghiacciaio è fonte di una gradevole frescura, le cime dei monti diventano mete di escursioni, i boschi occasioni per scovare tracce di animali selvatici o qualche fungo, i centri abitati punti d'incontro dove animazioni e numerose iniziative vi aiutano a trascorrere la vostra vacanza nel modo più appagante. Tra le manifestazioni di maggior rilievo ricordiamo la Festa delle Guide, la fiaccolata di fine anno dei maestri di sci e gli appuntamenti dell'Ayas cultura, incontri con personaggin della cultura, del giornalismo e dello sport.

Abitata dai Salassi e utilizzata come via di passaggio dai Romani per raggiungere la Svizzera, nel 515 Ayas venne ceduta ai monaci dell'Abbazia di Saint-Maurice d'Augaune nel Vallese. Tale fatto fece sì che arrivarono e s'insediarono, soprattutto nella zona di Saint-Jacques, alcune popolazioni della Svizzera tedesca, i Walser, che influenzarono in maniera notevole l'architettura e i costumi di questo paese. Nel 1200 l'intero territorio venne assegnato alla Famiglia degli Challant. Di questo periodo è la bellissima casa degli Challant ad Antagnod, utilizzata soprattutto per visite di carattere amministrativo e sul cui balcone si vede ancora oggi inchiodata, come narra una leggenda, la zampa anteriore dell'ultmo orso di Ayaz. Di particolare interesse turistico è anche la chiesa del capoluogo costruita su un preesistente edificio del XV sec., dove è possbile ammirare l'altare ligneo in stile barocco, tra i più belli di tutta la Valle d'Aosta.